Il peso dei pensieri

Niente uccide un uomo più velocemente dei suoi stessi pensieri. La prigione più difficile da cui evadere è la tua mente.

La maggior parte dei disturbi emotivi deriva da idee irrazionali su noi stessi, gli altri e il mondo in cui viviamo. Atteggiamenti e convinzioni irragionevoli che la famiglia stessa e le altre istituzioni sociali ci incoraggiano ad accettare fin dalla prima infanzia. Tali convinzioni sono poi perpetuate tramite un processo continuo di autopropaganda o interiorizzazione, un processo che inesorabilmente facilita l’insorgenza e soprattutto il mantenimento di molti disturbi emotivi. La più grande prigione per un essere umano viene dalla sua stessa mente. Il pensiero che agisce…per disciplinare la delicata materia che è la vita e fa in modo che, quell’impasto di genialità o stupidità, nella commedia umana, rafforzi o deprime l’andare tra successi o fallimenti. Il pensiero tenta di disciplinare la materia, la vita, muove dentro un sentire fuori controllo, dandoci l’illusione che un controllo ci sia, sia necessario, e nel farlo oscura l’unica cosa che possiamo realmente gestire, l’andare e l’esplorare. Per via del pensiero e del linguaggio, a fronte di grandi opportunità, viviamo spesso limiti e difficoltà.

L’obiettivo della Psicoterapia Cognitivo – Comportamentale è aiutare il paziente a identificare emozioni dolorose, pensieri stereotipati e negativi, capire i nessi psicologici di causa ed effetto tra idee, emozioni e comportamenti per favorire la formazione di rappresentazioni più ricche e articolate su sé stessi e sugli altri, promuovendo il cambiamento e il benessere psicologico dell’individuo.

La tempesta dei pensieri. “come la superficie dell’oceano si increspa quando soffia il vento, così anche la mente tende ad agitarsi e a divenire reattiva in presenza di turbolenze esterne. Ma se scendi quattro o cinque metri sotto la superficie del mare trovi solo un lievissimo movimento: a quella profondità l’acqua è calma anche quando la superficie è tempestosa. Lo stesso accade quando riusciamo a sviluppare una mente saggia: vivere e sentire consapevolmente gli stati mentali (emozioni, sentimenti, sensazioni somatiche, pensieri) senza commentarli né valutarli, ma accettandoli e vivendoli nel qui e ora, sottostante all’agitazione della mente pensante e intrinsecamente più’ calma…” (Kabat-Zinn, 1990).

Caspar David Friedrich, Viandante sul mare di nebbia, 1818

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