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In questa raccolta video desidero iniziare questo viaggio multimediale con “Cambia il tuo sguardo!“. La comprensione della mente altrui dalla prospettiva egocentrica a decentrata. Egocentrica intesa come una visione dell’altro in funzione della relazione che ha con noi in quel momento o in cui attribuiamo pensieri, emozioni o intenzioni che appaiono plausibili solo dal nostro punto di vista e per la nostra storia e non ha nulla a che fare con connotazioni morali quali egoismo ecc. Decentrare invece significa riuscire a descrivere gli stati mentali e le azioni altrui, a prescindere dal proprio punto di vista o coinvolgimento nella relazione, facendolo in modo plausibile e chiaro, senza ricorrere a stereotipi o luoghi comuni, perché gli altri hanno punti di vista e credenze diversi dai nostri.

I prossimi video hanno un tema a me molto caro,  il tema delle emozioni, componente fondamentale della nostra vita. L’esperienza emotiva ci ha permesso di evolverci, sopravvivere ed adattarci al mondo nel corso di milioni di anni. Tuttavia, oggi uno dei disturbi più frequenti, sintomo della paura patologica, e riscontrato diffusamente tra la popolazione delle società industrializzate è l’ansia. Questo sintomo e disturbo psicologico, è propriamente legato all’emozione primaria della paura. Nel video che segue intitolato “l’ansia è la misura della tua immaginazione“, vengono rappresentate le caratteristiche principali della paura a livello emotivo – cognitivo e comportamentale.

Le emozioni ti proteggono dalle tigri è un video divertente, specificatamente indicato per un pubblico giovanile, che spiega il ruolo delle emozioni e quali sono. Nel video viene spiegato in modo semplice ed intuitivo, il loro funzionamento a livello neurobiologico e cognitivo.

Come abbiamo detto precedentemente, una delle emozioni maggiormente sperimentata dalle persone nel corso delle loro vite è la Paura. In particolare nel prossimo video viene spiegata la Paura che proviamo nei confronti del mistero, ossia a ciò che non si conosce. Quando alla nostra mente mancano informazioni necessarie per descrivere, spiegare e rappresentare a livello cognitivo ed emotivo l’evento inatteso, oppure di difficile e/o impossibile comprensione, generalmente l’emozione corrispondente a questo stato di disagio e di dissonanza cognitiva è la paura.

Questo tentativo continuo di spiegare la realtà, è finalizzato a livello evoluzionistico alla sopravvivenza della specie.  Prevedere e controllare la realtà circostante, rappresentarla e concettualizzarla continuamente, anche e soprattutto in termini relazionali, ci ha permesso di fronteggiare pericoli e risolvere problemi per adattarci nel modo migliore all’ambiente circostante (clima, territorio, habitat ecc.). Questo tentativo di controllo e ipercontrollo nei confronti della realtà, se viene esasperato, può causare diversi disturbi psicopatologici. Altresì, per sistemi cognitivi la cui storia di apprendimento e sensibilità neurobiologica è particolarmente fragile e caratterizzata da frequenti e intensi episodi traumatici e di distress negativi, può talvolta causare forme psicotiche più o meno gravi e transitorie, necessarie ad attudire e rappresentare in maniera distorta ma funzionale e adattiva, una realtà incomprensibile oppure troppo violenta ed esasperante per essere compresa, spiegata ed accettata. Questo “meccanismo di difesa” di dissociazione e/o negazione dalla realtà ci permette in casi estremi di salvaguardare il corpo e la mente da una morte certa in termini psicologici e non solo.

Il prossimo video ci permette di capire meglio cosa significa sentire piuttosto che pensare. L’evoluzione sociale e culturale della società moderna, insieme all’evoluzione tecnologica sempre più predominante nelle nostre vite, ci propende a dare rilevanza e importanza alla componente cognitiva del pensiero a discapito della componente emotiva e comportamentale. Questa tendenza può talvolta essere controproducente, perché ci blocca oppure ci rallenta nelle scelte sia a livello comportamentale che emotivo e cognitivo, inducendoci all’errore e non facendoci sentire, “Qui ed Ora“, le emozioni e le sensazioni che proviamo quando ci relazioniamo con l’ambiente circostante (persone, luoghi, sapori, odori, ecc.). In questa spiegazione ci aiuta Alexander Lowen nella “Paura di vivere”: Paura di vivere di Alexander Lowen, Astrolabio – Ubaldini Editore, 1982, Roma.

Steve Hayes, ideatore dell’Acceptance and Commitment Therapy, ci presenta alcuni aspetti fondamentali della psicoterapia che propongo ai miei pazienti.

Grazie agli studi di E.L. Thorndike sull’apprendimento animale, hanno permesso di svelare alcuni aspetti fondamentali dell’apprendimento umano a livello comportamentale, per cui la vita sarebbe alquanto complicata se non possedessimo la capacità di generalizzare gli apprendimenti, ma sarebbe del tutto caotica se non vi fosse la capacità di discriminare. Questa particolare forma di apprendimento è stata studiata per la prima volta nel 1911 da E.L. Thorndike (1874-1949), considerato uno dei più influenti psicologi comportamentisti. Nei suoi esperimenti utilizzava una gabbia (problem box). I gatti messi in questa gabbia cercavano la maniera di uscire. Così facendo compievano movimenti alla “cieca”, fornendo casualmente risposte giuste e sbagliate.

Oppure nella psicologia comportamentista di Burrhus Skinner (il condizionamento operante attraverso la Skinner box), ritroviamo sicuramente l’eredità più cospicua riguardante l’apprendimento umano. Grazie alle sue ricerche, furono scoperte numerose leggi che governano il nostro comportamento. Le sue scoperte sul piano applicativo riguardante le applicazioni della psicologia alla soluzione dei problemi umani sono innumerevoli. Per esempio possiamo ritrovarle nelle caratteristiche fondamentali dell’ABA (Applied Behavior Analysis). Questa tecnica consiste in una serie di strategie, derivate prevalentemente dalle ricerche sperimentali, che sono orientate ad identificare e modificare le relazioni che esistono tra il comportamento e le situazioni che ne precedono e ne seguono la comparsa.

Alcuni dei principi del condizionamento operante di B. Skinner in questo simpatico video:

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